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venerdì 26 ottobre 2012

RESPONSABILITA' DEL DATORE LAVORO PER LA FORMAZIONE DEL LAVORATORE: SENTENZA CASSAZIONE

(nella immagine: una macchina sega ossi)

Con la Sentenza n. 41191 del 22/10/2012, la Corte di Cassazione ha ribadito la responsabilità del datore di lavoro nel fornire un’adeguata formazione, anche in materia di sicurezza, al lavoratore che utilizza un macchinario pericoloso.

Alcuni passaggi della sentenza:


"""""""""Cassazione Penale, 22 ottobre 2012, n. 41191 - Macchina sega ossi e mancanza di formazione specifica e di DPI
(...)
le norme antinfortunistiche sono destinate a garantire la sicurezza delle condizioni di lavoro, anche in considerazione della possibile negligenza con la quale gli stessi lavoratori effettuano le prestazioni; e che la responsabilità del datore di lavoro può essere esclusa solo in presenza di un comportamento del lavoratore del tutto imprevedibile, tale da presentare i caratteri della eccezionalità rispetto al procedimento lavorativo. (...)
valenza esimente da assegnare alla condotta colposa posta in essere dal lavoratore, rispetto al soggetto che versa in posizione di garanzia. Si è, infatti, chiarito che, nel campo della sicurezza del lavoro, gli obblighi di vigilanza che gravano sull'imprenditore risultano funzionali anche rispetto alla possibilità che il lavoratore si dimostri imprudente o negligente verso la propria incolumità; e che può escludersi l'esistenza del rapporto di causalità unicamente nei casi in cui sia provata l'abnormità del comportamento del lavoratore infortunato e sia provato che proprio questa abnormità abbia dato causa all'evento. Nella materia che occupa deve, cioè, considerarsi abnorme il comportamento che, per la sua stranezza e imprevedibilità, si ponga al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte delle persone preposte all'applicazione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro; e la giurisprudenza di legittimità ha più volte affermato che l'eventuale colpa concorrente del lavoratore non può spiegare alcuna efficacia esimente per i soggetti aventi l'obbligo di sicurezza che si siano comunque resi responsabili della violazione di prescrizioni in materia antinfortunistica
(...)
non può affermarsi che abbia queste caratteristiche il comportamento del lavoratore (...)
che abbia compiuto un'operazione rientrante pienamente, oltre che nelle sue attribuzioni, nel segmento di lavoro attribuitogli (...)""""""""".

STRANIERI:DOMANDA REGOLARIZZAZIONE,ASSISTENZA SANITARIA,CODICE FISCALE



Emanata la Circolare Ministero Interno 26.10.2012.
I lavoratori per i quali è stata presentata la domanda sono assimilabili a quelli che hanno già un permesso di soggiorno e vanno iscritti al Servizio Sanitario Nazionale.In tal modo, come lavoratori, in caso di malattia potranno avere il certificato e la conseguente indennità pagata dall’Inps.Finchè non termina la procedura di regolarizzazione, il lavoratore straniero non può essere espulso.
Dal momento che generalmente i lavoratori stranieri coinvolti nella regolarizzazione non hanno ancora un codice fiscale e lo otterranno solo quando verranno convocati dallo Sportello Unico per l’Immigrazione, il ministero ritiene che vadano assistiti come "stranieri temporaneamente presenti", mentre per il rilascio della tessera sanitaria dovranno aspettare il codice fiscale.
I pochi che invece hanno già un codice fiscale, ad esempio perché in passato erano stati "regolari" in Italia o erano titolari di un permesso che non consentiva di lavorare potranno iscriversi direttamente al servizio sanitario nazionale.

mercoledì 24 ottobre 2012

VIGILI DEL FUOCO: LA VENDETTA DEL BRUNETTISMO

Fa un pò effetto vedere i Vigili del Fuoco che protestano contro la riforma delle pensioni indossando i pannoloni. Non può non ritornre alla mente l'attacco a suo tempo di Brunetta contro i poliziotti vecchi e "panzoni". Evidentemente, come tutti i fenomeni che hanno caratterizzato un'epoca, anche la visione del mondo made in Brunetta ha inciso sull'autostima di tante categorie di lavoratori legate alla necessità di esibire rassicurante prestanza. Cominciamo col dire che molti sessantaduenni (e oltre) danno dei numeri ai ventenni, quanto a prontezza e dinamismo. Nel nostro Paese manca una cultura della cura del proprio corpo, a differenza ad esempio degli USA. Sarebbe bene quindi che i Vigili del Fuoco non si buttassero troppo giù nè tanto meno cercassero la compassione dell'opinione pubblica. Non lo fa la coetanea (sessantacinquenne) Fornero, perchè dovrebbero farlo loro?
A parte pannoloni e cateteri, resta invece tutta sul tavolo la loro condizione lavorativa effettivamente, quella sì (e non per loro responsabilità) insopportabile e vergognosa.
Venendo al merito delle questioni,va innanzitutto precisato che l'attuale situazione è imputabile non solo e non tanto al Ministro Cancellieri ma soprattutto a diversi suoi predecessori. La sensazione è di un corpo gestito con colpevole leggerezza, per non dire incompetenza. Nessuno ha capito per esempio la massiccia iniezione di Prefetti (non certo dei tecnici del settore). Come cioè se si fosse voluto mettere in secondo piano la competenza a favore di un maggiore verticismo e disciplina di tipo poliziesco-militare. Mai come in questo caso poi sembra stridente il contrasto tra le esigenze di fronteggiare il Debito pubblico e quella di fornire un servizio irrinunciabile, la sicurezza, ai cittadini (in termini relativi la presenza dei Vigili del Fuoco, in Italia , è quantitativamente minore rispetto a Paesi con un nostro pari grado di sviluppo, per non parlare delle differenze interne tra territori) ma anche agli stessi Vigili (tutti ricordiamo la tragicomica vicenda dei guanti ignifughi avariati) . Non crediamo infatti che analogo risparmio vi sia stato nella gestione (e nella qualità degli armamenti) della scorta dei Ministri Fornero e Cancellieri.Anche da questi particolari si riscontra la serietà di una classe di governo.C'è chi parla di smantellamento silenzioso in corso (non fatichiamo a crederlo), anche qui il precariato morde (30 mila stabili e 60 mila precari), 5 anni di ritardo nel rinnovo dei contratti, il blocco del turn over, un parco mezzi sul cui stato è meglio sorvolare (si rischierebbe da avere gli incubi), una complessiva situazione critica dell'apparato della protezione civile (aggravata dalla recente condanna di 6 scienziati e dalle conseguenti dimissioni della commissione grandi rischi al completo) per cui speriamo che non accada nulla di veramente grave, nel frattempo...
Non sappiamo quale sia la reale volontà del governo di mettere le mani in questa situazione. Quello che è certo è che occorre muoversi, nell'interesse della collettività. Non vorremmo dover rimpiangere l'epoca del Dott. Bertolaso, tecnico di valore ma un pò sfortunato, capace di suscitare un mare di polemiche e di vicende giudiziarie. Tutt'al più, nel frattempo, potremmo migliorare la situazione di tanti Vigili del Fuoco facendo togliere loro quei brutti pannoloni e affidandoli alle cure della massaggiatrice di cui si avvaleva l'ex Capo della Protezione Civile. Meglio di niente, in attesa di tempi migliori!

venerdì 19 ottobre 2012

mercoledì 17 ottobre 2012

INAIL:25 MILIONI PER SITO WEB!

Dal sito www.fanpage.it

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“Duemila euro per un operaio morto sul lavoro e 25 milioni per il nuovo sito web”

La denuncia dell'Italia dei Valori in una interrogazione al ministro Fornero: l'INAIL spenderà circa 25 milioni di euro per il nuovo sito web. In tempi di spending review, una scelta estremamente discutibile.



In tempi di spending review e di manovre “lacrime e sangue”, non può non saltare agli occhi l'ennesimo “caso” sollevato da un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro Elsa Fornero a firma Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Messina, Rota e Paladini. In discussione l'avviso per un appalto pubblico per l'affidamento di servizi di sviluppo software, gestione dei siti web e di publishing redazionale, pubblicato sul sito dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. In pratica l'INAIL darà in affido i servizi connessi al proprio sito web, attraverso un bando diviso in due lotti per una spesa che potrebbe arrivare fino a 25 milioni. Ne avevamo parlato qualche giorno fa nella nostra area tech, con un post in cui ripercorrevamo l'iter procedurale seguito dall'Inail.
In poche parole verranno presumibilmente spesi circa 20 milioni al netto dell'IVA per lo sviluppo, la manutenzione, il supporto applicativo e quello specialistico di “siti web”, per i cui servizi editoriali (per 48 mesi) sono previsti almeno altri 4,6 milioni di euro. Una cifra che definire “folle” è un eufemismo, proprio in relazione alla necessità di ottimizzare le spese e ridurre i costi di gestione della pubblica amministrazione. Gli stessi deputati dell'Italia dei Valori poi fanno notare il paradossale contrasto fra un simile volume di spesa e alcuni “vergognosi risarcimenti” alle vittime di infortuni sul lavoro (viene citato il caso di Matteo Armellini, l'operaio di 31, schiacciato dal crollo del palco che avrebbe dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini). Certo, resta la magra consolazione di “un'asta la ribasso”, ma davvero la vicenda meriterebbe indagini ben più approfondite. E, nonostante la risposta della Fornero (che ha parlato di rispetto delle procedure e di analisi approfondita), la sensazione è quella di essere di fronte ad un nuovo www.italia.it, uno dei casi più eclatanti di gestione allegra del denaro pubblico e di “abuso della pazienza dei cittadini”.

Ecco nel dettaglio, i punti salienti dell'interrogazione presentata dall'IDV:
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che: La base d'asta massima non superabile (asta al ribasso) per il lotto 1 è di 20.113.000 euro, al netto dell'iva; mentre la base d'asta massima per il lotto 2 è di 4.666.200 euro, al netto dell'iva; la durata dell'appalto per il lotto 1 è di «48 mesi dalla data di inizio attività, di cui gli ultimi 12 mesi ai soli fini della manutenzione correttiva in garanzia»; per il lotto 2 di «36 mesi dalla data di inizio attività»; l'apertura delle offerte, da bando, è avvenuta il 18 settembre 2012 presso gli uffici di Consip s.p.a., in Roma; la gara, infatti, è la prima indetta dalla Consip s.p.a. per la fornitura di servizi per l'Inail, «nell'ambito della convenzione firmata lo scorso 13 luglio, che disciplina il supporto di Consip per l'acquisto di beni e servizi dell'Istituto e si inserisce compiutamente nell'ambito delle più moderne ed efficienti strategie di razionalizzazione e contenimento della spesa, di cui ai recenti provvedimenti sulla spending review», come ha fatto sapere l'Inail attraverso un comunicato stampa del 2 agosto 2012, pubblicato sul sito dell'ente; secondo l'Inail l'iniziativa «produrrà un risparmio stimato di circa 4 milioni di euro per l'istituto, grazie all'introduzione di meccanismi innovativi per la gestione della fornitura»; i siti e le piattaforme multimediali per le amministrazioni pubbliche sono di fondamentale importanza, perché devono assicurare un'informazione aggiornata e un'interazione diretta dei cittadini con esse; non è giustificabile, tuttavia, che la realizzazione di siti e servizi collegati costi a un ente pubblico, come l'Inail, la spesa stratosferica massima di 25 milioni di euro; si tratta di un importo spropositato, che riporta immediatamente alla mente lo scandalo del portale web www.italia.it, voluto nel 2004 dal Governo Berlusconi per promuovere l'immagine turistica dell'Italia all'estero, a suo tempo ribattezzato il sito più caro del mondo e rivelatosi uno sperpero, senza precedenti, di milioni di euro di denaro pubblico;
il precedente citato ricorda come un'amministrazione pubblica possa gestire la realizzazione di un portale internet – per quanto ampio e complesso – senza alcuna cognizione di causa e senza alcun riferimento ai valori di mercato; nel caso dell'Inail si ignora quale sia stata e da chi sia stata fatta l'analisi tecnica e di fattibilità, che ha portato a fissare la base d'asta a 20 milioni di euro per la costruzione e migrazione del sito e a 5 milioni per la gestione dei contenuti; si ignora, altresì, quali fossero i costi della precedente piattaforma web dell'Inail e della sua gestione, se, come dichiara l'ente, la nuova gara consentirà di risparmiare addirittura 4 milioni di euro; la sensazione è che si tratti ancora una volta di sperpero di danaro pubblico, aggravato dal fatto che questo denaro viene sottratto alle casse dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Non sarebbe la prima volta, anzi è prassi, che le risorse delle casse previdenziali e assicurative vengono distratte per altri fini.
Aggiornamento – Grazie alla segnalazione dello stesso Antonio Di Pietro, siamo in grado di mostrarvi il video dell'intervento in Aula di Antonio Borghesi e della risposta del ministro Elsa Fornero (che in sostanza ricorda l'inadeguatezza del “profilo infrastrutturale e tecnologico del sito” e parla di “risparmi economici per circa 10 milioni” da un raffronto con la gestione precedente e di una fantomatica “attività redazionale e non giornalistica”). Ovvia la considerazione dell'onorevole Borghesi che, sottolineando come il bando sembra cucito addosso ad una determinata azienda, ricorda come “questa attività possa essere svolta con un decimo di quella cifra” . A voler essere generosi, ci sentiamo di aggiungere…"""""""""

IL VIDEO DELL'INTERROGAZIONE IN FONDO ALLA SEGUENTE PAGINA:
http://www.fanpage.it/duemila-euro-per-un-operaio-morto-sul-lavoro-e-25-milioni-per-il-nuovo-sito-web/
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ALP-AGL:
Invece di organizzare nella Pubblica Amministrazione scioperi generali che fanno perdere inutilmente soldi ai lavoratori, facendo guadagnare le PA stesse (con le trattenute per lo sciopero e con i risparmi degli istituti legati alla presenza di quel giorno) perchè i sindacati (che con l'attuale presa in giro del meccanismo della rappresentatività, da anni, si sono trasformati in sindacati-maggiordomo, buoni solo a fare richieste di incontro che, tra l'altro, i dirigenti neppure concedono più) non coordinano l'emersione, in ogni pubblica amministrazione o ente pubblico, di informazioni di questo tipo che aiuterebbero i cittadini a capire, anche al momento delle elezioni, che un altro modo di amministrare la cosa pubblica è possibile e sarebbe auspicabile, sostenendo gli sforzi di quei sindacati (tra cui il nostro) che non hanno paura di far emergere la verità poichè non sono collusi con nessuno e non guadagnano nulla da questa situazione? Avremmo vinto la nostra battaglia in poche settimane.Ma c'è chi non vuole vincere per voi,anche se magari lo avete fatto vincere alle elezioni RSU: quando si dice l'ingratitudine....