(nella foto: Marco Bazzoni)
Fonte: Blog di Beppe Grillo, www.beppegrillo.it
"Il 2012 si è
concluso e anche quest'anno ci sono stati tantissimi morti sul lavoro e non mi
stancherò mai di dirlo, ancora chiamati impropriamente ed in modo ipocrita
"morti bianche". 1180 lavoratori non hanno fatto più ritorno a casa nel
2012, perchè uccisi dall'insicurezza sul lavoro. Un tema, quello delle stragi
sul lavoro, troppo spesso dimenticato, ignorato e di cui non si è detto una sola
parola in campagna elettorale. Non c'è stato un governo che ha fatto qualcosa di
concreto per fermare queste stragi. L'unica cosa che sono stati in grado di fare
è quella di stravolgere il Testo Unico per la sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08), voluto dal Governo Prodi, che è stato
modificato in senso fortemente negativo dal Governo Berlusconi, con il Decreto Legislativo 106/09, che ha dimezzato le
sanzioni ai datori di lavoro, ai dirigenti, ai preposti, in alcuni casi ha
sostituito l'arresto con l'ammenda, ha introdotto la salvamanger, che
deresponsabilizza i datori di lavoro in caso di delega e subdelega, ha prorogato
di 90 giorni l'obbligo della redazione della valutazione dei rischi (DVR) per le
nuove imprese, ecc. E questa è solo una parte del problema, perchè andrebbe
ricordato che in questi anni non è stato fatto nulla per aumentare i controlli
per la sicurezza sul lavoro nelle aziende. Come fanno 1850 tecnici della
prevenzione delle Asl a controllare 4-5 milioni di aziende sparse in tutta
Italia? C'è un problema evidente di scarsità di controlli per la sicurezza sul
lavoro, ma non c'è stato un Governo che abbia fatto qualcosa per aumentarli. E'
dal 2006 che vado dicendo che la sicurezza sul lavoro andrebbe insegnata fin
dalle scuole elementari, come si fa in Francia: è così difficile fare un decreto
legge, per farla insegnare nelle scuole? Quando si è voluto, sono stati fatti
decreti legge per qualsiasi cosa, poi quando si chiedono per cose importanti
nessuno ti sta ad ascoltare. Non dimentichiamolo mai: gli studenti di oggi,
saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani.
Inoltre, manca la
certezza della pena per i responsabili delle morti sul lavoro. Normalmente i
processi per le morti sul lavoro si risolvono o con pene talmente basse, che i
datori di lavoro non lo vedono neanche con il binocolo il carcere o peggio
ancora con la beffa della prescrizione. Quando tutto ciò accade, per i familiari
è come se il loro caro fosse morto una seconda volta. Un paese civile come si
definisce lo Stato Italiano non si può permettere tutti questi omicidi sul
lavoro (un termine forte lo so, ma sicuramente più realistico della presa in
giro "morti bianche"). E' così difficile da capire? Ed intanto, mentre
i lavoratori continuano a morire sui luoghi di lavoro, nessuno fa nulla per
fermare questo triste bollettino di guerra.
Marco Bazzoni,
Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,
Firenze"
È triste riscontrare tutt'oggi numeri di questo tipo. Da noi in azienda per fortuna siamo molto avanti per quel che riguarda la sicurezza. Proprio la settimana scorsa abbiamo anche chiesto una consulenza sicurezza sul lavoro ad una agenzia specializzata che ci ha aiutato a migliorare la sicurezza di tutti all'interno dell'azienda.
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